LETTERA APERTA

dell'autore Denny Arrichiello alle Compagnie Teatrali che mettono in scena i suoi testi

Carissimi Amici,

rinnovo a tutti voi che in questi anni avete scelto di mettere in scena i miei testi teatrali, la mia stima e il mio ringraziamento per aver preferito le mie opere e per averle messe in scena, spesso, con grande amore e passione per il teatro e per l'arte della recitazione. Ringrazio quanti hanno scelto i miei copioni, tra registi, attori e organizzatori, e orgogliosamente desidero abbracciare in particolar modo tutti coloro che hanno dimostrato coraggio e lungimiranza nello scegliere i miei testi, talvolta complessi, per incentivare sempre più il teatro inedito e la giovane e nuova drammaturgia di tanti autori emergenti, che come me, cercano di dare qualcosa di innovativo al panorama teatrale specialmente del nostro amato meridione d'Italia. Particolarmente ringrazio tutte gli artisti e le Organizzazioni che hanno avuto il gentile pensiero di invitarmi alle rappresentazioni svolte e a talune delle quali ho anche avuto modo di essere presente per applaudire sempre con tanto entusiasmo ogni sforzo, ogni impegno e ogni passione spesa per amore del Teatro e non solo.

 

Voi tutti, sapete che, da sempre, ho pubblicato tutti i miei testi online, concedendo sempre a tutti liberamente la lettura e la messa in scena di ogni mia opera. Molti autori, alcuni anche artisti molto noti, contrariamente a questo atteggiamento di amore verso il teatro e verso le realtà amatoriali e dilettanti, sono soliti precludere a tutti l'utilizzo dei propri testi, precludendo di fatto che le Compagnie non professioniste (ma spesso anche quelle professioniste) possano cimentarsi nel mettere in scena determinati lavori. Io non ho mai avuto questo atteggiamento nei confronti di nessuno. Ho sempre lasciato la completa libertà di esecuzione di ogni mio copione, rendendoli disponibili online, talvolta inviandoli io stesso a quanti me ne hanno fatto richiesta per e-mail, e anche attraverso la liberatoriaSIAEche consente a tutti di poter mettere in scena i miei testi senza dovermi mai prima chiedere il consenso. A molti che mi hanno contattato ho messo spesso a disposizione la mia consulenza, la mia collaborazione, talvolta ho fornito costumi e oggetti scenografici e attrezzerie di scena utili alla realizzazione dei miei testi avendoli io già rappresentati e quindi conservandone spesso ogni materiale.

 

Da qualche anno, però, ho riscontrato la triste realtà dell'ingratitudine umana che si esplica, in questo ambito teatrale, nella ingrata abitudine di non pagare la SIAE...

I miei testi, vengono rappresentati ogni anno da numerosi gruppi, da tante compagnie teatrali in tutto il Sud Italia e da qualche tempo anche all'Estero, e molti dei cordialissimi che scelgono di mettere in scena i miei testi, diligentemente seguono le leggi vigenti sul diritto d'autore che, forse, in molti ancora ignorano. A tale scopo, consentitemi di darvene informazione.

Quando voi mettete in scena un mio spettacolo (e ciò avviene con qualsiasi autore, famoso o non), avete l'obbligo - per legge - di passare per la SIAE della vostra città e di farvi fornire il Permesso di Rappresentazione. Ebbene, tale permesso, non riguarda noi autori. Non è un permesso che l'autore dà a voi per poter mettere in scena lo spettacolo, ma è un permesso che la SIAE fornisce a coloro che pagano il 10 % del loro incasso come tasse allo Stato. Sì avete capito bene, la SIAE è una tassa che è obbligatorio pagare a norma di Legge.

Di questi soldi che pagate alla SIAE il 60% circa se lo prende la SIAE stessa, e il 40% rimanente viene dato all'autore previo pagamento di ulteriore tassa.

Per capirci meglio, ipotizziamo che voi facciate uno mio spettacolo e vendiate cento biglietti a 10 euro l'uno. Teoricamente avreste un incasso di 1000 euro. Di questi mille euro voi dovrete pagarne il 10% alla SIAE e cioè 100 euro. Di questi cento euro pagati alla SIAE a me autore vengono versati circa 35 o 40 euro... più o meno.

 

Si, su uno spettacolo di cento spettatori a dieci euro l'uno io guadagno solo una quarantina di euro al massimo. Non lo sapevate? Bene, ora lo sapete. Ma forse non sapete che esiste l'abitudine (ahimè...) di compilare il bordereau in maniera fasulla. Significa che molte compagnie che fanno cento spettatori, per pagare meno SIAE, se non vi è stato un controllo SIAE al botteghino, sono soliti dichiarare che di spettatori in sala ne erano solo una cinquantina. A questo punto, io autore, incasso solo circa 15 euro... se tutto va bene. Sì, perchè in molti, il bordereau, non lo compilano affatto...

 

Ciò avviene, diciamolo, poichè non tutti pagano la SIAE e perchè gli ispettori incaricati dalla SIAE di verificare l'espletamento delle regole non vanno ad effettuare i controlli dovuti. Vuoi perchè preferiscono talvolta andare solo nelle Sale maggiori evitando, per lo più, teatri parrocchiali, di scuole, o sale minori. Non tutti sanno che l'antica regola che esonerava i teatri parrocchiali o scolastici dal pagamento della SIAE non esiste più. Già da alcuni anni la SIAE si paga - PER LEGGE - in tutte le sale dove si svolgono spettacoli a pagamento.

 

Pertanto, LA SIAE SI PAGA IN QUALSIASI SALA, PRIVATA, PARROCCHIALE, SCOLASTICA O ALTRO, PURCHE' L'INGRESSO SIA A PAGAMENTO.

LA SIAE NON SI PAGA SOLO QUANDO GLI SPETTATORI NON PAGANO L'INGRESSO.

 

Nel caso di spettacoli il cui ricavato vada in beneficenza, la SIAE va pagata lo stesso, ma, attenzione, è possibile chiedere alla SIAE stessa di essere esonerati dal pagamento della tassa e anche, in seconda richiesta, chiedere anche all'autore di rinunciare ai diritti per aderire quindi alla beneficenza. Personalmente, quando mi è stato chiesto di rinunciare ai miei diritti (somme veramente esigue, come si è detto...) io ho sempre accettato dopo aver verificato che la beneficenza era seria, onesta e reale. Nonostante tutto questo, ancora oggi, mi vedo recapitare dalla SIAE notiziari in cui mi viene detto che compagnie teatrali avrebbero messo in scena alcuni miei spettacoli, talvolta con 10 spettatori, altre volte con una ventina di spettatori... Tutto questo mi sembra davvero una presa in giro, e mi amareggia tantissimo.

 

Ma quello che più mi fa male è leggere sul web quanti spettacoli, di miei paternità, vengono realizzati e dei quali alla SIAE non risulta nulla. Ciò vuol dire che queste compagnie non pagano neanche una lira di SIAE. Eppure nè a me, nè alla SIAE risulta nessuna richiesta di esonero. Molti hanno addirittura il cattivo gusto di pubblicizzare lo spettacolo sul web, su facebook, su YouTube, senza rendersi conto che io, che ne sono l'autore, ne vengo a consocenza e verifico immediatamente che di quelle serate non c'è stato nessun corrispettivo pagato...

 

Ora, per concludere, io vorrei dire solo una cosa. Tralasciando il fatto che chi non paga la SIAE è, di fatto, una persona che commette un illecito amministrativo e pertanto commette un reato, e tralasciando il fatto che a me poco interessi che mi siano corrisposte quelle poche lire che mi sarebbero versate, quello che mi fa più male è il fatto che queste persone sorridano e si inorgogliscano dell'applauso che il loro pubblico gli tributa, dimenticando che se ciò è stato possibile è grazie all'autore che ha pensato e scritto quel testo. Essi sono convinti di essere stati bravi esclusivamente per le loro capacità interpretative, ma in realtà dimenticano che c'è molto di più dietro il gradimento del pubblico. A tutti coloro che condividono con me i loro successi, va quindi il mio plauso e il mio incoraggiamento. Ma a tutti coloro che preferiscono vivere dietro questa triste scusa e dimenticano di onorare la legge e il diritto d'autore, vorrei dire: la prossima volta, quando state sul palco, e finito lo spettacolo uscite a ringraziare tutti fieri e gongolanti, udendo l'applauso del pubblico... non vi sentite così orgogliosi e soddisfatti. Ricordate che in un certo senso, a quel pubblico che vi sta applaudendo, state mentendo. E a un attore è concesso di mentire finchè la commedia è in atto, ma quando lo spettacolo finisce, l'attore che mente al pubblico, alla legge, alla società è solo un triste pagliaccio.

 

vostro, Denny Arrichiello

 

 

 

Ricordiamo che il pagamento della SIAE quando il pubblico paga il biglietto è obbligatorio per Legge.

Nel nostro ordinamento il diritto d'autore è regolato dal Codice Civile, libro quinto, titolo IX, capo I, agli articoli 2575-2583 c.c. e dalla Legge n. 633, del 22 aprile 1941

 

NON PAGARE LA SIAE E' REATO.